Si è svolto ieri, alla presenza del Presidente del Consiglio Territoriale di Napoli, Mimmo De Crescenzo e del Presidente del Consiglio Nazionale degli Spedizionieri Doganali, Giovanni De Mari, il tavolo convocato dalla Dogana sull’argomento PIF. Erano presenti i rappresentanti di tutti gli enti coinvolti, pubblici e privati: USMAF, UVAC, FITO, CONATECO, TFG ed il segretario dell’Autorità Portuale Ing. Messineo.
Naturalmente un tavolo così ampio, seppur ben moderato dalla Dogana, ha generato qualche momento di confusione, e  non sono emerse con sufficiente chiarezza tutte le criticità che impediscono il corretto funzionamento della struttura. Abbiamo evidenziato che al momento il porto di Napoli non ha tratto alcun beneficio dalla presenza del nuovo PIF (primi in Italia) ma al contrario sta subendo la migrazione di traffici verso altri porti che garantiscono costi inferiori e tempi certi per i controlli. Pertanto, pur riconoscendo la validità dell’iniziativa di TFG ed i buoni propositi per i quali è nata, ad oggi il bilancio è negativo ed occorre agire in fretta per apportare i necessari correttivi . Le autorità si sono impegnate a fare il massimo sforzo per migliorare il servizio, così come i terminalisti.
Di seguito in sintesi, gli interventi delle parti coinvolte:
–          Il Dr Messineo ha preso atto delle problematiche ribadendo che se quello è il posto designato, bisogna fare tutti gli sforzi perché funzioni, non escludendo la possibilità di spostarlo o di valutare altre richieste;
–          Il dirigente dell’ufficio veterinario dr Raffaele ha riferito che in base al nuovo REG. UE n.625/2017, entrato in vigore ad aprile, è possibile effettuare le ispezioni soltanto nella struttura PIF. Ha inoltre apertamente attaccato Conateco per i ritardi nei trasferimenti dei container;
–          Conateco nella persona di Giuseppe Bracale ha risposto che da quando è entrato in funzione il PIf, questi ritardi si  sono verificati soltanto nell’ultimo mese a causa soprattutto della congestione del terminal provocata dagli scioperi di Gioia Tauro e che, a suo modo di vedere, il malfunzionamento del Pif non dipende da Conateco.
–          I rappresentanti del Terminal Flavio Gioia hanno ribadito che spesso Conateco mette a disposizione un numero non sufficiente di “ralle” per il trasferimento dei container ed auspica una maggiore collaborazione di Conateco in questo senso.
–          I doganalisti hanno sottolineato che le responsabilità del cattivo funzionamento vanno ascritte a TFG in quanto erogatore del servizio. Inoltre hanno evidenziato la non omogeneità degli orari degli enti preposti al controllo e la mancanza del presidio sanitario.
–          La dogana ha ribadito che in presenza del N.O. fitopatologico non è possibile ricorrere allo sportello unico, mentre sarebbe opportuno utilizzarlo negli altri casi.
–          Il Dr Ucciero (fitopatologo) ha confermato che la nuova struttura è l’unica che risponde alle normative e che non è più possibile fare verifiche in aree non sicure.
–          A questo proposito Vincenzo Ponti (Conateco) ha ricordato che il terminal dispone di un’area di circa 4000 mq attrezzata per le verifiche

Il coordinamento di questo tavolo è affidato alla Dogana. Noi invieremo all’Agenzia delle Dogane un promemoria nel quale saranno evidenziate nel dettaglio tutte le criticità che abbiamo rilevato in questi primi mesi di funzionamento del PIF.
Monitoreremo attentamente gli sviluppi della vicenda

IL PRESIDENTE ASSOSPENA
Augusto Forges Davanzati